Ieri ho ricevuto un messaggio che conteneva questa frase e che mi chiedeva . "Ho l'impressione che sia tutto il contrario della tua teoria... o no?" Penso che il blog sia l'ambiente migliore per rispondere.

Qual è la mia teoria? Io sono convito che lo scopo principale per cui siamo nati è quello di essere felici (l'uomo saggio ride al mio fianco). E purtroppo vero che c'é molto da piangere.

Infatti, la nostra condizione naturale è la sofferenza, semplicemente perché è facile soffrire nel mondo in cui viviamo, perché siamo abituati a farlo. Siamo normalmente bombardati da una montagna di informazioni negative (televisione, giornali, ecc) che ci portano a concentrarci sugli eventi che ci accadono intorno, vicino o lontano. Oltre a tutto ciò, e spesso non in ultimo purtroppo, molti eventi decisamente tristi possono capitarci da un momento all'altro, al punto da portarci a dire : "Perché tutto questo a me? Che cosa ho fatto di male per meritarmelo?" Questa sensazione di sottomissione totale a quello che ci succede non può che renderci stressati, tristi, depressi. Condizione ben lontana dalla felicità (l'uomo saggio ride alle mie spalle). In questo senso è facile soffrire : basta lasciarsi condurre dagli eventi, creando così una condizione di perpetuo conflitto interiore tra quelle che sono le nostre attese e le manifestazioni della realtà.

Ciò che non è per niente facile, invece, é essere felici (l'uomo saggio assume un'aria attenta ed interdetta allo stesso tempo alle mie spalle). Non è facile perché per farlo bisogna riuscire a vedere il passaggio mancante del meccanismo. Eventi = tristessa + depressione + infelicità. In realtà, l'equazione é un po' più complessa di come appare qui sopra, ovvero : Eventi = reazione cosciente o inconsapevole = tristezza + depressione + infelicità.

Cicerone (l'uomo saggio sbuffa spazientito alle mie spalle) disse che non ha senso preoccuparsi di tutto ciò che ci succede o che ci può accadere, perché : 1) se si tratta di qualcosa che possiamo controllare, possiamo fare in modo che vada come ci aggrada. 2) se si tratta di qualcosa che non possiamo controllare, è comunque inutile pensarci su. Ciò per ribadire che il punto fondamentale é il controllo. Trniamo alla matematica...all'equazione : Eventi = reazione consciente o inconsapevole = tristezza + depressione + infelicità. Premesso che generalmente non possiamo controllare gli eventi, ciò possiamo ASSOLUTAMENTE controllare sono le nostre reazioni agli stessi. Cambiando la reazione, cambia il risultato, e i conti tornano (l'uomo saggio ha il cervello in pappa dalla concentrazione alle mie spalle). Il gioco sta nell'evitare di lamentarsi sempre e comunque, e nel controllare le proprie emozioni.

E vero che c'è molto da piangere, ma é anche vero che piangendo non cambieremo di certo le cose che ci fanno piangere. Al contrario, uno stato d'animo positivo ci permette di affrontare gli eventi in modo costruttivo, stimolando la ricerca della soluzione.

Spero di essere stato abbastanza chiaro. Purtroppo non è un argomento semplice (l'umo saggio soffre alle mie spalle) e richiederebbe uno spazio ben più ampio che il post di un blog. In ogni caso sono sempre disponibile per commenti, domande, risposte (non é che qualcuno si viene a riprendere sto uomo saggio?)